
Sartù di riso per MTChallenge
Finalmente questo mese sono riuscita a trovare tempo, ingredienti e ispirazione per partecipare alla sfida di MTChallenge, e così è nata la mia versione del sartù di riso.
Dopo aver letto accuratamente e tutto d’un fiato la magistrale descrizione del sartù di riso di Marina, vincitrice della sfida precedente sulle terrine, mi sono rimboccata le maniche e armata di carta e penna ho buttato giù la mia versione di questo sartù di riso.
Approfittando anche di una vigilia di Pasqua con tempo brutto e freddo, che ben si conciliava con una ricetta dalla preparazione abbastanza impegnativa.
Ma non ho fatto tutto da sola! La mia piccola aiutante ha deciso che a questa sfida avrebbe voluto partecipare anche lei.
Così il ripieno del nostro sartù di riso lo ha preparato tutto da sola, come anche le polpette!
Magari il risultato non sarà preciso e definito, ma vedere mia figlia impegnata e concentrata su questo lavoro, la sua curiosità nel chiedermi il perché di determinati passaggi della ricetta è stato per me il regalo più bello!
Per la nostra versione abbiamo scelto il sartù di riso in bianco ripieno di ragù bianco misto di carne e piselli al Vin Santo, accompagnato da polpette di carne e pane su una besciamella al sapore di tartufo.
Sartù di riso bianco con besciamella al tartufo
Ingredienti
Per il riso
450 g di riso Arborio o Carnaroli
100 g di burro
9 dl di acqua
sale q.b.
2 uova
100 g di parmigiano
Per il ragù bianco
350 g di carne di vitello macinata
250 g di piselli (surgelati)
200 g di pancetta affumicata a cubetti
1 scalogno
1 cucchiaio di brodo vegetale
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
70 g di Vin Santo
sale e pepe q.b.
Per le polpette
35o g di carne di vitello macinata
150 g di mollica di pane
150 g di latte
2 uova
pan grattato
sale, pepe e noce moscata q.b.
Per il ripieno
Ragù bianco q.b.
Mozzarella fiordilatte
polpette q.b.
Per la besciamella al tartufo
50 g di burro
100 g di farina
1 l di latte
1 cucchiaino di sale
3 cucchiai di burro al tartufo
sale, pepe e noce moscata q.b.
Procedimento
Per la preparazione del sartù di riso bianco siamo partiti dal procedimento di Jeanne Carola Francesconi riportato sul blog di Luciano Pignataro, così come riportato nelle indicazioni della sfida per questa variante.ù
La nostra scelta è ricaduta sulla versione “bianca” per il semplice fatto che, in casa nostra, poco amiamo le preparazioni a base di pomodoro. Basti pensare che le nostre pizze preferite sono sempre bianche ed anche il ragù lo preferiamo senza pomodoro.
Ma questo sartù di riso ci ha affascinato talmente tanto che, a riflettori spenti e, con un altro pò di tempo a disposizione probabilmente tenteremo anche l’approccio “rosso”.
Intanto vediamo come abbiamo preparato il nostro sartù di riso bianco.
Alle prese con il riso…
Mettere in una pentola il riso, l’acqua fredda, il burro, sale e pepe, coprire il recipiente e fare bollire esattamente 15 minuti senza rigirare né scoprire.
Al termine della cottura lasciare intiepidire il riso e poi aggiungere le uova sbattute e il parmigiano, aggiungere sale se necessario e mescolare bene.
E mentre il riso cuoce pensiamo al ragù..
In una casseruola far appassire lo scalogno con poco olio, aggiungere la pancetta a cubetti e far sudare leggermente.
Aggiungere la carne macinata, sale e pepe e cuocere a fuoco medio per circa 5 -6 minuti, fino a che la carne avrà preso colore.
Aggiungere i piselli e 1 cucchiaio di brodo vegetale (se necessario) e far cuocere per un paio di minuti.
Sfumare con il Vin Santo e coprire. Lasciar cuocere per circa 20-30 minuti mescolando di tanto in tanto.
A tutto polpette…
Come tutti i bambini anche le mie adorano tutto ciò che viene presentato loro sotto forma di polpette e anche in questo caso non si sono smentite!
Preparare le polpette per loro è un gran divertimento, quindi questo passaggio lo abbiamo affrontato con entusiasmo.
Per prima cosa abbiamo “ammollato” il pane nel latte tiepido e mentre riposava abbiamo mescolato la carne macinata con le uova e regolato di sale e pepe.
Abbiamo poi unito il pane bagnato all’impasto di carne, aggiunto un cucchiaio di pane grattato e mescolato fino ad ottenere un composto omogeneo, dal quale abbiamo ricavato tante polpettine.
Ormai siete a conoscenza della mia avversione per il fritto, a cui ho derogato solo per amore di MTCHallenge in occasione del pollo fritto.
In questo caso non ce l’ho fatta e le polpette le ho cotte in forno (200°C per 15 minuti)…. Spero non sia motivo di esclusione dalla sfida (ora che ci penso..), ma in ogni caso la frittata è fatta!!!
E ora assembliamo il sartù..
Ok confesso. Questo passaggio (vista la delicatezza) l’ho affrontato da sola.
In una casseruola ho riunito il riso cotto nell’acqua e burro, aggiunto le uova, il parmigiano grattugiato e regolato di sale e pepe. Infine ho mescolato bene per rendere il tutto uniforme.
Normalmente per il sartù ci vuole uno stampo molto alto, il mio non era proprio altissimo ma era il massimo che avevo a disposizione.
Ho imburrato benissimo lo stampo e ricoperto con pan grattato, poi ho ricoperto il fondo e i bordi con uno staro (alto almeno 1 dito) di riso.
Riempire la base con uno strato di ragù e polpette. Aggiungere il fior di latte a cubetti. Ricoprire con un altro stato di riso, schiacciando bene con il dorso del cucchiaio.
Cuocere in forno a 200°C per circa 30 minuti; lasciar riposare 15 minuti a forno spento prima di sformare.
Infine la besciamella…
Il sartù di riso, di per sé, è una preparazione abbastanza asciutta ed ha necessità di essere accompagnato da una salsa. Nel nostro caso siamo partiti da una besciamella classica che abbiamo arricchito con del burro al tartufo, aggiunto alla fine della preparazione.
Sonia
20/04/2017 at 18:13Quindi il merito è della piccola aiutante??? I complimenti li faccio ad entrambe;-) bello il sartu’ bianco, molto elegante. La mia versione rossa e’ venuta fuori più campagnola.
Brave, e alla prossima!!
CeciliaMazzei
21/04/2017 at 15:24Ciao Sonia, direi di si. Il merito è tutto della piccola che mi ha dato la giusta spinta e motivazione per cucinare questo piatto. noi prediligiamo le preparazioni in bianco, ma sono curiosa di provare anche la tua variante rossa che sarà sicuramente perfetta!!!
alessandra
21/04/2017 at 13:17Allora i complimenti li facciamo tutti alla tua bambina 🙂
La forma, purtroppo, non e’ quella del sartu’: questo era un piatto da re, pensato dai cuochi di una regina, e doveva anche impressionare chi lo vedeva in tavola. Erano costruzioni di riso, ancora piu’ grandi di quelle che facciamo noi ora, un po’ perche’ a quei tempi gli invitati erano sempre piu’ di cento e un po’ perche’ la cucina doveva riflettere il potere. Piu’ il banchetto era sontuoso, piu’ potente era il re. A parte questo, pero’, tutto il resto e’ “regale”, anche l’uso di un ingrediente cosi prezioso come il tartufo che avrebbe fatto felice una buongustaia come la Regina Carolina. Sei stata bravissima e ti aspettiamo anche la prossima volta, per giocare con noi. Complimenti davvero!
CeciliaMazzei
21/04/2017 at 15:37Ciao Alessandra, sapevo che probabilmente lo stampo non era quello adatto ma ormai avevamo trovato l’ispirazione giusta e l’alchimia necessaria per collaborare senza isterismi, così l’abbiamo tentata. Indipendentemente da tutto preparare questo sartù con mia figlia è stato un momento bellissimo per entrambe. Dal punto di vista della ricetta inoltre è stato uno stimolo a provare qualcosa di nuovo, di diverso dai piatti in cui generalmente mi cimento.Generalmente infatti, dato il mio lato pratico e pragmatico, prediligo preparazioni semplici da realizzare tutti i giorni. non mancherò sicuramente di provarlo in altre versioni e magari troverò anche uno stampo degno di un sartù! Grazie Alessandra a presto!!
Marina
21/04/2017 at 15:15Alessandra mi ha preceduto e mi accodo alle sue parole ma vuoi mettere la soddisfazione di aver cucinato insieme a tua figlia!! Lo stampo lo,troverai per la prossima volta…
CeciliaMazzei
21/04/2017 at 15:39Ciao Marina, la soddisfazione è stata tantissima non solo di cucinare con mia figlia ma anche di provare una ricetta particolare,come quella del sartù che mai avrei pensato di riuscire a preparare. Grazie Marina
Gaia
26/04/2017 at 23:04Un’aiutante d’eccezione! Pazienza per l’asterisco dell’MTC… son sicura che la soddisfazione più bella sia stata passare il pomeriggio insieme !
alla prossima!
CeciliaMazzei
28/04/2017 at 07:11Ciao Gaia!!! Grazie. è stata davvero una bella esperienza. A presto
lisa fregosi
27/04/2017 at 10:01Che bellissimo momento madre-figlia; complimenti per la preparazione io non mi metterei mai a fare il sartù con il mio bimbo ahahhah mi farebbe impazzire!!
Ogni tanto lo “uso” per aiutarmi con le foto ma cucinare è ancora presto; ha 5 anni!
CeciliaMazzei
28/04/2017 at 07:09Ciao Lisa, grazie. Noi cuciniamo spesso insieme, però affinché il binomio funzioni senza crisi isteriche bisogno aspettare il momento giusto per entrambe! Ovviamente non ti dico quello che devo pulire dopo…Però ci divertiamo