
Acquario di Livorno, “Un viaggio incredibile”
La nostra gita all’ Acquario di Livorno, in un viaggio incredibile, fra pesci tropicali, tartarughe e anche qualche rettile.
Metti un caldo pomeriggio di inzio estate, aggiungi una location spettacolare, la compagnia di tanti instagramers, pronti a immortalare le bellezze di un mondo sommerso, unisci la pazienza del biologo che ci ha accompagnato, sempre pronto a rispondere alla raffica di domande di una curiosa bimba di 9 anni (la mia), ed ecco, la ricetta perfetta per un viaggio incredibile.
É con questi presupposti che è iniziato il nostro social day & instameet all’Acquario di Livorno, dove per l’occasione, ci hanno presentato le novità del 2018.
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E sono tante.
A cominciare dal formicaio delle formiche tagliafoglia, così chiamate per la loro caratteristica di tagliare i vegetali, che utilizzano come nutrimento per il fungo di cui si cibano. La particolarità di questo formicaio è che una vera e propria città, con i relativi reparti, che le formiche stesse hanno deciso di realizzare, sfruttando le “infrastrutture” costruite artificialmente.
Così, passeggiando fra le varie teche, tutte collegate fra loro da “strade” (tubature in acrilico trasparente), si può incontrare la teca nido, la teca di stoccaggio del cibo, ma anche il “cimitero” e la “discarica ” (ovvero la zona dove depositano i rifiuti).
Veramente strabiliante come essere piccolissimi e immensamente numerosi come le formiche riescano a coalizzarsi e trovarsi d’accordo formando un vero team coeso e centrato sull’obiettivo.
Noi umani abbiamo ancora molto da imparare.
Ma partiamo dall’inizio del nostro viaggio all’interno all’Acquario di Livorno.
In un’atmosfera quasi surreale ci siamo avventurati alla scoperta del mondo marino, da quello più vicino a noi fino a quelli più distanti. Da quest’anno, infatti l’Acquario ha arricchito le vasche espositive di numerose specie e tematizzato le varie aree.
In una di queste, abbiamo fatto la conoscenza de “I mammi del mare”, ovvero i cavallucci marini.
Lo sapete perché i cavallucci marini sono chiamati “I mammi del mare”? Perché la femmina depone le uova nel maschio, il quale poi partorisce i piccolini, assolvendo, di fatto, la funzione di “mammo“.
E noi che crediamo di essere una specie evoluta.
Percorrendo le vasche del Mar rosso ci siamo, poi, imbattuti nei coloratissimi, pesci pagliaccio (o pesce Nemo come continua a chiamarlo Anna).
Ma lo sapevate voi che i pesci pagliaccio nascono tutti maschi?
E secondo voi come fanno a riprodursi?
Semplicemente, hanno la possibilità di cambiare sesso, ma lo fanno solamente per diventare la femmina dominante in un gruppo e il cambio di sesso è un processo irreversibile.
Tutto questo io l’ho scoperto alla veneranda età di 39 anni, grazie alla dettagliata e simpatica spiegazione della nostra guida, che pazientemente ci ha accompagnato nella visita ed ha risposto a tutte le nostre domande.
Proseguendo, abbiamo incontrato la vasca delle Meduse Quadrifoglio. E lì avrei potuto rimanere per ore.
Le meduse, quegli esserini simpatici, che quando li incontro in mare mentre nuoto, mi scatenano il panico. Ma quando mi fermo ad osservarle (al sicuro) non posso non rimanerne estasiata.
Con i loro movimenti lenti e sinuosi, eleganti e perfetti, con il loro colore tipico in scalature dal bianco ghiaccio al viola acceso.
Osservare i loro movimenti rilassa, distende i nervi. Avete provato a coordinare il ritmo della vostra respirazione con quello del nuoto della medusa? Io sì. E l’effetto calmante è immediato.
Infatti, mi ci sono voluti diversi richiami prima di riuscire a staccare la Anna da questa vasca, tanto che ho pensato di sostituire, il triste e solitario pesce rosso del nostro mini-acquario, con una colonia di meduse. Sia mai che riesca a trovare il metodo di farla stare ferma un minuto…
D’altronde non capita tutti i giorni di poter osservare un intero ciclo di vita della medusa, che altro non è che un avatar di un altro animale: il polipo.
Da non confondere con il polpo. Quello si fa lesso con le patate ed è la fine del mondo. Ma questa è un’altra storia.
Il polipo quando deve riprodursi, si allunga, si trasforma e si affetta. Da questi pezzettini vengono fuori le meduse. Ok, è vero, detto così sembra macabro, però abbiamo capito il concetto!
Ma la vasca a nostro parere più scenografica e attraente è stata, indubbiamente ,quella indopacifica, dove nuotano, in circa 300 mila litri di acqua, fra squali pinna nera, pesci Napoleone e squali zebra due splendide tartarughe marine: Ari e Cuba.
Il nome delle due tartarughe deriva dalla loro storia. Ari, infatti, è un esemplare femmina proveniente da Riccione, dove venne sottratta ad un turista che l’aveva importata illegalmente dalle isole Maldive, in particolare dall’atollo di Ari.
Cuba, invece, che attualmente ha un peso stimato di circa 130 kg, proviene dal cugino Acquario di Genova, che l’aveva inizialmente adottata quando venne abbandonata all’interno di una scatola con indicato solamente la data di nascita e la provenienza, l’isola di Cuba.
Difficile staccare gli occhi da queste creature, che da vere protagoniste, si fanno ammirare in tutto il loro splendore, dai numerosi visitatori.
Più vicine a noi sono invece le vasche dedicate alla Costa degli Etruschi e la Galleria del Mar Mediterraneo. Cambiano i colori, sia del fondale, della fauna caratteristica sia degli esemplari ospitati, ma non varia la bellezza.
Fra i tanti pesci presentati, di sicuro il più simpatico è il pesce trombetta, che deve il nome alla forma allungata della sua bocca che gli permette di nutrirsi.
Ma all’Acquario di Livorno è in primo piano anche la ricerca. Grazie, infatti, alla collaborazione con l’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale e il Centro Interuniversitario di Biologia Marina, una vasca dell’Acquario è stata interamente dedicata al progetto di monitoraggio della qualità delle acque tramite i ricci di mare.
I ricci di mare, infatti sono ottimi indicatori della qualità dell’acqua; basta un inquinamento anche minimo e non riescono a sopravvivere.
Tantissime, poi le proposte, per le scuole ed i gruppi, con la possibilità di visite guidate, laboratori didattici per i piccoli e per i più grandi e anche lo speciale percorso “Dietro le quinte” per scoprire le curiosità ed i segreti dell’area dietro le vasche espositive.
E se davvero volete sorprendere i vostri bambini con una festa incredibile, originale e divertente, l’Acquario di Livorno offre la possibilità di organizzare feste di compleanno, con giochi e attività educative lungo il percorso espositivo.
Che dire.
All’Acquario di Livorno, il viaggio è davvero incredibile.
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